613 II

Strano frutto, il melograno. E’ storto, tortuoso, testardo eppure la sua scorza porta in testa una corona. Dentro, è un guscio bianco, un nodo di ragnatela, un involucro d’osso. Al suo interno, un velo trapunto, sottile, cova una semenza segreta di 613 grani che assomiglia al colore del sangue. La metafora del suo colore sta al sangue come i suoi grani alle gocce. Il melograno è da sempre ambiguo, trasparente e oscuro insieme: segno di rinnovamento, fertilità e abbondanza e simbolo infernale e dionisiaco, è il cibo che lega Persefone al mondo dei morti e alla promessa del suo ritorno. Diviso a metà il melograno evoca la linea d’ombra che separa e unisce, scandendo i ritmi del tempo.

613 è una piccola scultura, modellata e incisa in cera poi fusa in multipli che la custodiranno per sempre in argento. Dopo la fusione ogni pezzo è rifinito e saldato al suo piccolo arco, imperfetto e inciso a mano. La superficie è levigata avendo cura di conservare la texture picchiettata e irregolare della matrice, simile al frutto ed a un monile antico e infine patinata, fino ad ottenere una profonda ossidazione superficiale, poi leggermente spazzolata e lucidata per esaltare incisioni e tridimensionalità del frutto, grazie al contrasto tra la lucentezza del metallo e l’oscurità della patina.

DIMENSIONI: 1,9 cm x 1 cm circa

Tempi di realizzazione max: 2-3 settimane

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