LINGUA MADRE

Celeste e sotterraneo, il serpente è veleno e cura, ha diamanti sepolti nella pancia o sulla punta della lingua, cambia pelle, vive tra le fiamme, sa parlare e si trasforma. Nel corso dei secoli attorno alla sua figura si sono stratificate scaglie di senso opposto, a comporre un magnifico corpo di storie, un flusso aggrovigliato di miti, folklore e fiabe. Animale mortale, è simbolo d’iniziazione, rinascita e creatività. La sua immagine è contemporaneamente metafora di eternità e traccia celeste dello scorrere del tempo in fasi lunari, divenendo incarnazione stessa della natura, dei suoi cicli e della conoscenza universale: è il serpente sacro della Pythía, la sacerdotessa di Apollo a Delfi – messaggero e divinatorio – e insieme il serpente biblico, creatura infernale attorcigliata intorno all’albero della conoscenza del Bene e del Male. Il riferimento per la scultura all’origine di Lingua Madre è un motivo molto diffuso nell’arte mediterranea antica, declinato e attribuito di volta in volta a diverse divinità della fertilità come Demetra, Artemide, Persefone, Cibele, Ecate e la misteriosa e probabilmente più antica, Potnia Theron, la Signora degli Animali, raffigurata a petto scoperto mentre stringe fieramente in entrambe le mani dei serpenti.

Lingua Madre è una coppia di sculture, modellate e incise in cera e custodite per sempre in argento: due sinuose compagne, messaggere asimmetriche e antiche che danzano alle nostre orecchie continuando a raccontarci storie sovversive.

DIMENSIONI: 5,6 cm e 5,2 cm

Tempi di realizzazione max: 2-3 settimane

Privacy Preference Center